martedì 9 settembre 2008

Giorno 14 - il giorno delle conferme


Ieri alla Festa è stato il giorno delle conferme.

Conferma dell’inevitabilità e correttezza della scelta di correre da soli. L’occasione per queste conferme è stata l’intervista pubblica a Enrico Morando, cooordinatore governo ombra del PD, e Paolo Ferrero, neo-segretario di Rifondazione Comunista. A parte la condivisione sull’emergenza prezzi e sul contrasto all’azione del centrodestra, l’incontro ha evidenziato una differenza quasi totale fra il linguaggio e le posizioni dei democratici e quelle dei neocomunisti. Il dibattito si è colorito per la presenza di un gruppetto di militanti di Rifondazione, sempre pronti ad applaudire il loro Segretario e a professare il loro “con il PD mai”. Il disaccordo si è manifestato su tutto: sull’azione del governo Prodi, sulla sua caduta, sulla necessità del federalismo (fiscale e non solo). All’onesta analisi di Morando - per il quale non basta dire dei NO al governo, ma occorre pronunciare i propri SI ed è su questo che il PD ha ancora molto da lavorare - rispondeva Ferrero con la necessità di indicizzare i salari (facendo presumibilmente esplodere l’inflazione), di lottare contro gli avversari che sono Berlusconi – come naturale – e CONFINDUSTRIA, vista non come parte sociale, ma come avversario politico. Da alcuni interventi del pubblico è sembrato anche di cogliere che, per i militanti di Rifondazione, la responsabilità della catastrofe elettorale della sinistra sia del PD, secondo la logica non facilmente comprensibile di vedere ogni colpa nella proposta del cosidetto "voto utile".

Si è finito inevitabilmente col parlare di alleanze e l’argomento è stato dirottato sulle leggi elettorali: Ferrero ha chiesto a gran voce al PD di non rendersi complice “dell’assassinio politico del vicino”, dichiarando la sua ferma opposizione ad ogni riforma che rischi di cancellare la rappresentanza politica del popolo di sinistra. Morando propone lo sbarramento al 3% per le europee con l’aumento delle circoscrizioni, ma per la legge nazionale punta dritto alla continuità con la storica battaglia dell’Ulivo: doppio turno uninominale di collegio. Se poi si andrà a referendum mai e poi mai il PD potrà difendere una legge definita “porcata” dal suo stesso promotore. Replica Ferrero che, siccome sia l’uninominale che il referendum sono proprio quell’assasinio politico della sinistra che è assolutamente necessario evitare, la scelta del PD potrebbe riflettersi su tutti i governi locali in cui PD e partiti della Sinistra Arcobaleno amministrano assieme. Alla domanda di Wanda Valli se questa affermazione debba considerarsi una minaccia la risposta è stata: “ non una minaccia, ma l’inevitabile conseguenza delle scelte del PD”. Come ha sottolineato Morando vengono così buttate a mare alleanze locali che funzionano bene per scopi legati a battaglie nazionali, ma ancora una volta non sarà il PD ad aver regalato il governo di comuni, province e regioni alla destra e gli elettori lo capiranno.

La giornata di ieri ha però visto anche un interessante dibattito sul delicato tema dell’immigrazione, della cittadinanza e dei diritti, "l’aperitivo con..." il Municipio Valbisagno e, a Festa+, ben tre momenti: l’incontro con la cantante Giua, quello con Nando Dalla Chiesa e infine la presentazione del Laboratorio8 con i suoi innovativi progetti, già conclusi oppure ancora in progress, cui è dedicata l'immagine del giorno.

Una Festa che sa spaziare a 360°, premiata dalla gente che la sempre più numerosa la visita ogni giorno.

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