venerdì 12 settembre 2008

Giorno 17 - Di sicurezza si parla al futuro



Il caldissimo tema della sicurezza è stato ieri al centro del dibattito serale della Festa.

Ospite d'eccezione il sindaco di Padova Flavio Zanonato, del PD, innalzato agli onori della cronaca per il suo "pugno duro" contro spaccio e immigrazione. E' su questo punto che subito ci tiene a fare una precisazione: i giornali hanno parlato solo del Muro, ma che "l'operazione via Anelli" abbia comportato lo spostamento di 270 famiglie di immigrati in altre abitazioni nessuno lo ha scritto.

L'Assessore di Genova Francesco Scidone ha evidenziato come un caso analogo di pseudo-informazione sia avvenuto da noi con la vicenda bassi, subito buttata in prima pagina, ignorando totalmente che in 6 anni ben 900 ragazze sono state tolte dalla strada, con un investimento annuale di 200-300 mila euro. Basta guardare alle locandine dei giornali – di ogni sensibilità politica - appese fuori dalle edicole: i termini "allarme" ed "emergenza" non si contano. Così viene creata la paura.

Secondo Zanonato per parlare di sicurezza bisogna anche capire cosa sia, cosa si intende con il termine sicurezza? Nella sua visione sicurezza è il futuro di figli e nipoti. La destra parla al contrario di una sicurezza al passato, di un impossibile ritorno alla situazione sociale preesistente al manifestarsi di fenomeni inevitabili, ma non per questo non indirizzabili o governabili. I democratici devono saper parlare di una sicurezza che guarda al futuro e che sia innanzitutto educazione alla vita (nella lotta contro la droga), all'integrazione (nella gestione dell'immigrazione), al rispetto delle diversità (per immigrazione e lotta all'omofobia).

Per Claudio Ciardullo - sindacato di polizia silp-cgil - la destra, che ha vinto soffiando sul fuoco del problema sicurezza, oggi simula un'azione con cui in realtà si limita ad attaccare la percezione dell'insicurezza, che deriva da alcune paure ben radicate, quali quella del "diverso" o di perdere tradizioni, usi o costumi, religioni. Nel frattempo viene tagliato 1 miliardo di euro al comparto sicurezza con una riduzione di 15.000 operatori. Chi opera nella sicurezza sa bene che le operazioni di rassicurazione sono importanti, ma sa anche che, se queste sostituiscono invece che integrare quelle di vero contrasto al crimine, allora diventano operazioni di propaganda pura.

E' Roberta Pinotti a difendere l'azione svolta dal Governo Prodi e la proposta politica del PD in tema di sicurezza, dal Lingotto in poi. Grazie all'esperienza dei sindaci furono siglati in diverse città patti per la sicurezza che hanno poi dato ottimi risultati e fu presentato un pacchetto sicurezza di assoluto buon senso, posto poi alla base di quello approvato dal centrodestra, che lo ha però caricato di alcune norme vergognose, come l'aggravante per il clandestino. E' l'approccio alla sicurezza che distingue destra e sinistra. I democratici sanno che il futuro non si può fermare e quindi vogliono puntare sul lavoro e l'istruzione come strumento fondamentale di integrazione per i nuovi italiani e di lotta al degrado. La destra al futuro ha semplicemente voltato le spalle, alimentando quella paura del "diverso" capace poi di sfociare nei disegni-choc dei bambini campani a sostegno degli incendi ai campi rom.

Il problema vero è che oggi in Italia ad essere in profonda crisi è il principio di legalità, che non appare più principio fondante dell'ordinamento, senza che di questa crisi vi sia alcuna pubblica consapevolezza. Su questo dovrebbero sprecarsi le locandine dei giornali: sul fatto che ormai la sicurezza e la legalità siano importanti se riguardano il piccolo spaccio, il ladruncolo o la prostituta per strada, mentre sono ininfluenti quando indirizzate verso il corrotto, l'impresa che sversa liquidi inquinanti o chi procura un crack finanziario facendo i propri interessi.

Roberta Pinotti propone infine, in accordo con Nando Dalla Chiesa di seguire le orme di un progetto dell'ARCI che ha portato un gruppo di ragazzi a svolgere attività di volontariato nei terreni confiscati alla criminalità organizzata. Questo potrebbe essere fatto anche a Genova per rivangare quel terreno ormai inaridito affinché possa germogliare di nuovo quel principio di legalità senza il quale non vi può essere sicurezza.

Ieri è anche stata la giornata di Finmeccanica, dibattito partecipato su una delle più importanti aziende liguri di livello nazionale e internazionale, con tutti i vertici delle più grandi aziende liguri del gruppo. Alla Riunda "aperitivo con…" i temi dell'economia sociale e sviluppo economico del territorio con il Vicepresidente della Regione Costa e il Dott. Caviglia della Camera di Commercio.

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