giovedì 4 settembre 2008

Giorno 9 - L'uomo sulla Luna.


Mentre presso il bar La Riunda proseguivano gli “Aperitivi con...”, questa volta con il PD del Golfo Paradiso, nella sala Aldo Moro ieri ci si è concentrati sul tema della qualità della vita, approcciato da due punti di vista differenti: nel dibattito delle 18 la lente usata è stata quella della mobilità, nell'incontro delle 21 l'analisi è stata condotta attraverso i tre temi dell'impresa, del consumo e del potere d'acquisto.

Gli argomenti sono molto diversi, ma hanno uno sfondo comune e necessitano di un analogo spirito per essere affrontati con successo. Come può essere alta la qualità della vita di una città mal collegata con la sua periferia e con il suo hinterland, in cui recarsi al posto di lavoro significa confidare nella speranza che il treno non venga sopresso o comprare il biglietto della "lotteria autostradale", che oggi può essere scorrevole e domani può imbottigliarti per ore? Allo stesso modo: come si può vivere bene se i prezzi aumentano, non si arriva più al 20 del mese, o se, come mi raccontava ieri un'anziana signora, nei vicoli si incominciano a vedere pensionati che frugano nella spazzatura alla ricerca di qualcosa da "salvare"? Come impedire che i giovani si allontanino inesorabilmente dalla città, attratti dalla maggior ambizione e competitività di altri centri, da quell'aria di volercela fare che si può respirare altrove in Italia e, soprattutto, nel mondo?

Troppo spesso ci abbandoniamo al mugugno, alla rassegnazione. "E' così e così rimarra; non c'è niente da fare". Falso. Ripensare il trasporto nel genovese costa molto, ma non c'è prezzo che possa impedire di progettare e realizzare.

Ed in questo senso mi ha colpito la voglia di futuro dei giovani di Metrogenova che, con intelligenza, raziocinio ed un realismo misto a capacità di visione, hanno immaginato la mobilità della Genova del 2020 che, con un po' di coraggio, potrà essere una città in cui, ancor più di ora, sia bello vivere.

La crisi economica sta attraversando il mondo, è facile arrendersi sostenendo che nulla possono fare realtà piccole come Genova o la Liguria per contrastarla. Falso. Ognuno deve adoperarsi per trovare la più radicale delle soluzioni realizzabili: essa darà certamente risultati, che potranno essere tanto più grandi quanto più potranno combinarsi con buone soluzioni adottate ad altri livelli.

Il messaggio che voglio passare è quindi un appello alla speranza. Occorre mantenere grande l'obiettivo, qualunque siano le difficoltà lungo il cammino. Se abbiamo fatto una scelta politica lo dobbiamo anche al fatto di essere donne e uomini che, datosi uno scopo da raggiungere, non lo vedono svanire man mano che incontrano ostacoli e difficoltà.

Alla Festa vedo questa tensione: un partito nuovo, con una nuova dirigenza, dopo aver affrontato la fondazione delle strutture e le elezioni politiche, ha saputo buttarsi a capofitto sulla sua prima Festa e in pochissimo tempo dare spunti di novità forti e importanti, semi fecondi per poter pensare in grande ad una Festa 2009 che sia proiettata a razzo verso il futuro. Quando, nel 1961, Kennedy lanciò la sfida di portare l'uomo sulla Luna in meno di 10 anni la missione sembrò ai più impossibile... otto anni dopo la frontiera si era già spostata su Marte.

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